Oggi facciamo un tuffo nella tradizione toscana, con un piatto che profuma di storia e semplicità: il bollito, o lesso. Ma da dove nasce questo nome e perché è così radicato nella cultura locale, soprattutto a Pisa?
Il termine lesso deriva dal latino “elixum”, che significa “bollito”, riferendosi alla cottura lenta e paziente in acqua, un metodo che i toscani hanno saputo trasformare in vera arte. In Toscana, e in particolare a Pisa, il bollito ha sempre avuto un ruolo di primo piano nelle cucine delle famiglie contadine. La carne veniva cotta a lungo in un ricco brodo di verdure ed erbe aromatiche, che non solo ammorbidiva i tagli più robusti, ma creava anche un piatto nutriente e gustoso da condividere in famiglia.
A Pisa, il bollito è un piatto tradizionalmente legato alla domenica e alle festività, quando le famiglie si riunivano attorno a grandi tavole. La carne, solitamente manzo o vitello, veniva servita con contorni semplici ma saporiti: patate lesse, cipolle e, in alcune varianti locali, una gustosa salsa verde. Il brodo ricavato dalla cottura, invece, diventava la base per altre ricette, come zuppe e risotti, secondo l’antico principio contadino di non sprecare nulla.
La tradizione pisana del bollito si riflette nel rispetto per la carne di qualità e nell’importanza della condivisione: ogni piatto racconta una storia di convivialità e radici profonde. E se pensiamo alla campagna toscana, possiamo immaginare pentole fumanti che ribollono lentamente, mentre fuori soffia il vento delle colline.